sabato 18 giugno 2016

ANTEPRIMA IL PROIETTORE


Come si fa

Il principio fondamentale della visualizzazione consiste non nel guardare un film sullo schermo, come tutti sono abituati a fare, ma nel riuscire a crearsi nei pensieri un proprio mondo virtuale e vivere in esso, virtualmente, esserne l'eroe principale.

Ciò non significa vagabondare tra le nuvole, ma piuttosto compiere un lavoro ben preciso. Se lo si fa in modo sistematico e con un'intenzione mirata, la realtà finirà per conformarsi gradualmente all'immagine pensata. Ma attenzione: non ci si dovrà trasformare in bambolotti a carica, in meccanismi. Trasmettere il proprio film è un processo consapevole. Dovrete continuare a vivere la vostra vita normale, di sempre, e anche esternamente non dovrete distinguervi dagli altri, però il vettore della vostra attenzione adesso dovrà essere orientato dalla ricezione alla trasmissione. Dovete osservare la realtà che vi circonda consapevolmente, notando quello che sta succedendo. Ma qualsiasi cosa stia succedendo, niente dovrà affliggervi o gettarvi nello sconforto, niente dovrà darvi motivo di irritazione e sofferenza. Dopo tutto, è solo un film esterno, un fenomeno temporaneo. Come è arrivato se ne andrà. A sostituirlo giungerà inevitabilmente il vostro film, quello che vi state girando in testa.

Le persone assorbite dai "serial" televisivi, si fanno avvincere dal film esterno, vivono la vita dei personaggi televisivi, si preoccupano per loro. Tutta la loro attenzione è immersa nella vita che si svolge nello schermo.

Nella loro vita reale gli spettatori (ricevitori) sono immersi in un film esterno esattamente allo stesso modo. Solo che lo schermo è la realtà che li circonda, e il "serial" è ciò che avviene in essa.

I ricevitori (spettatori) si fanno girare in testa quel film che viene loro mostrato. E succede letteralmente che il film proiettato fuori è uguale a quello che gira dentro la loro testa. Pensano a ciò che vedono.

Il trasmettitore, per contro, guarda il film esterno come un osservatore distaccato. Prende impassibilmente atto di quello che sta accadendo fuori, né più né meno. Ma, ripeto, sullo sfondo di quello che sta succedendo, di qualsiasi cosa si tratti, il trasmettitore continua a portare avanti la sua personale trasmissione. Egli trattiene costantemente il tasto prescelto sul telecomando. Si comporta come se stesse seguendo il consiglio di una famosa favola popolare: «Non girarti! Se ti volti a guardare, rimarrai di pietra». Dunque: Non guardare indietro, non guardare in giro, vai dritto al tuo fine.

Vi siete accorti, ad esempio, che nella vostra realtà c'è qualcosa che non sta andando per il verso giusto, così come voi vorreste. Non appena avrete colto in voi dei segnali di disappunto, irritazione, oppressione, fermatevi. Stop! In testa dovrà accendersi una lampadina segnaletica che vi indurrà a chiedervi: "Siamo sicuri che è proprio questo il mio film? No, non è il mio film. Siamo sicuri che è proprio questa la mia realtà? No, non è la mia realtà. Il mio film (la mia realtà) sono questo e quest'altro ancora".

Insomma, con caparbietà e fermezza, dovrete continuare a far girare nel vostro proiettore la vostra pellicola personale. Le cose non stanno ancora andando come vorreste? E allora? Che importanza ha? È solo un film esterno, temporaneo, transitorio...passerà. Qualunque cosa stia succedendo continuate imperterriti a pronunciare le vostre forma-pensiero, certi che presto o tardi esse si manifesteranno nella realtà. E quando poi vi accorgerete della loro comparsa, fermatevi un momento per deliziacene: "sì, è proprio questo il mio film!".

Vedrete come le vostre diapositive e le vostre forme-pensiero cominceranno pian piano a realizzarsi e a sostituire il "serial" precedente. Siatene soddisfatti e constatate questi cambiamenti con particolare attenzione e apprezzamento.

Le Funzioni del Proiettore

Nel Transurfing, gli strumenti principali di raggiungimento del fine sono la visualizzazione del fine e la visualizzazione del processo. La prima può essere definita come dichiarazione, la seconda come constatazione. La dichiarazione prevede il posizionamento del vettore dell'attenzione e dell'intenzione sul fine, la proiezione delle forme-pensiero e delle diapositive del fine.

La constatazione è una conferma costante del fatto che il processo sta andando avanti, è in movimento, sta riuscendo tutto, le porte si aprono, è una sorta di "autosostegno" o addirittura di "autoconvinzione" nel fatto che tutto funziona davvero.

Ma c'è un problema. L'uomo moderno fa fatica a concentrarsi e a dirigere i suoi pensieri verso il canale giusto. Non solo, ma deve anche preoccuparsi di formulare chiaramente i suoi fini, definire ciò che in realtà egli vuole dalla vita. Senza una chiara immagine di partenza non potrà vedere impressionarsi nella realtà l'immagine riflessa desiderata.

La funzione principale del Proiettore consiste nell'aiutarvi a riordinare i vostri pensieri, o, più precisamente, nell'incoraggiarvi a formulare e articolare i vostri fini, a disegnare il quadro di quella vita che vorreste veder realizzata. Ma non è ancora tutto: tenete presente che le forme-pensiero espresse per iscritto acquistano una forza aggiuntiva. Non a caso si dice: «Carta canta e villan dorme»*.

Quando'non solo pensate a qualcosa ma in aggiunta lo dichiarate in forma scritta, l'anima e la ragione (nonché i due emisferi del cervello) si attivano e cercano di giungere a un'unità, facendo aumentare sensibilmente la forza dell'intenzione. Per questo motivo gli scrittori non di rado vedono realizzarsi in vita i soggetti, gli eventi, le persone di cui scrivono nei loro libri.

Definendo i vostri fini e l'immagine del vostro mondo in forma scritta, comincerete a capire con chiarezza quello che veramente vi serve. E questo non è di poca importanza. Uno dei problemi più diffusi consiste proprio nel fatto che la maggior parte delle persone sa vagamente quello che vuole e non lo può formulare perché non ha mai provato a farlo. Come risultato la gente ottiene nella vita delle situazioni imprecisate e confuse.

Il principio del lavoro con il Proiettore è il seguente: prima, nelle sezioni apposite, si devono disegnare delle diapositive, cioè le descrizioni del quadro o del contesto che contiene i vostri desideri realizzati, la vostra vita così come la desiderate. Poi si devono scrivere le forme-pensiero in veste di dichiarazioni e constatazioni. Per esempio: al mattino potete scrivete le dichiarazioni, cioè le impostazioni del fine per la giornata corrente, e alla sera potete annotare le constatazioni, cioè il resoconto di quello che siete riusciti a ottenere nel corso della vostra giornata, i movimenti e i progressi compiuti in direzione del fine.

Il vostro compito nel corso della giornata sarà quello di riprodurre nei pensieri sempre, il più spesso possibile, i vostri appunti, trasmettere le forme-pensiero e di tanto in tanto visualizzare le diapositive del fine. In pratica dovrete pronunciare e articolare continuamente la vostra realtà, dichiarare quello che volete vedere in essa e non mancare di constatare ciò di cui trovate conferma.

Quest'operazione non dovrà certo trasformarsi in un obbligo pesante, tuttavia, un po' di forza di volontà, soprattutto all'inizio, si renderà necessaria. Da stimolo potrà servire la consapevolezza che state letteralmente girando il vostro film, state impostando la vostra realtà ideale. I progressi non si manifesteranno subito, ma si vedranno immancabilmente ed essi apporteranno al vostro lavoro una dose ulteriore di entusiasmo e persino un senso di azzardo.

Anche se nel momento corrente i cambiamenti si producono con un certo ritardo e il film esterno non coincide ancora con quello interno, l'importante è continuare a girare il proprio film con caparbia e inflessibilità. Il Proiettore vi aiuterà a consolidare e fissare saldamente il vostro film in testa.

La struttura del Proiettore

Nel Proiettore si eseguono tre tipi di registrazione: le Diapositive, le Dichiarazioni e le Constatazioni.

Le forme-pensiero (le dichiarazioni e le constatazioni) sono le vostre azioni, espresse in parole. Agendo, muovete voi stessi e le cose materiali. La forma-pensiero è un movimento del pensiero. Pensando, dirigendo deliberatamente il corso dei vostri pensieri nella direzione che vi serve, vi spostate con la realtà sul piano metafisico. Se questo viene fatto in modo continuo e sistematico, il piano metafisico comincerà gradualmente a materializzarsi nella realtà.

La forma-pensiero dev'essere composta in forma di affermazione ferma, sicura, positiva. È l'espressione verbale della vostra intenzione. Formulate brevemente quello che volete raggiungere in una certa sfera del vostro presente, questo sarà la forma-pensiero.

La Diapositiva è l'immagine finale, che rappresenta l'obiettivo raggiunto. La Diapositiva viene disegnata nell'immaginazione attraverso la visualizzazione, ma può essere anche espressa a parole. Descrivete il vostro mondo e il vostro posto in esso così come ve li immaginate. Disegnate il contesto di quella realtà in cui vorreste vivere, non un quadro utopistico, ovviamente, ma realizzabile in linea di principio.

La Diapositiva è ciò che noi ci rappresentiamo. La forma-pensiero è quello che pronunciamo. Però si può pronunciare anche la Diapositiva. Non c'è una differenza di principio tra la diapositiva e la forma-pensiero. Non tutto può essere espresso in immagini visive. In generale, se fate fatica a visualizzare, potete rimediare utilizzando le forme-pensiero.

Le diapositive vengono suddivise in temi:
La casa La famiglia
Il mio compito (missione)
La mia vocazione (ricerca)
La salute
L'aspetto fisico
Il Transurfing
La crescita personale
La Forza Personale
La creatività
Il benessere economico
I "bonus" della vita

Questi sono i temi di base di cui si compone l'intero percorso della vita. A vostra discrezione, potete non trattare alcuni temi o crearne di personali nelle pagine vuote. Tuttavia non consiglio di crearne molti. Puntate a essere semplici e chiari.

In prima istanza si registrano le diapositive, al fine di formare un quadro netto e preciso del percorso e di cosa si ha intenzione di ottenere nella vita, quanto meno nei principi di base. Successivamente avrete la possibilità di integrarli e arricchirli progressivamente di nuovi dettagli.

Quando il quadro del percorso della vita sarà tracciato, passate a occuparvi delle forme-pensiero, per le quali sono state predisposte tutte le pagine bianche restanti.

Questo è lo schema standard da seguire: scrivere al mattino le dichiarazioni (le impostazioni) e la sera le constatazioni (i progressi). Una pagina è destinata alle dichiarazioni, l'altra è per le constatazioni. Se però avete la tendenza a scrivere in modo laconico (che ben si presta alla situazione), nella metà superiore della pagina potete scrivere le dichiarazioni, in quella inferiore, dopo aver tracciato una riga di separazione, potete annotarvi le constatazioni.

In generale potete non seguire questo schema e organizzarvi a vostro piacimento. L'importante è annotare gli appunti in modo sistematico e consequenziale, cioè in modo mirato, non caotico. I fini primari dovranno dare la direttiva di base del movimento. Che cosa conta di più per voi? A questo dovrete prestare particolare attenzione quando sintetizzate le vostre forme-pensiero.

Se non notate progressi particolari, nelle constatazioni potete scrivere le stesse dichiarazioni o altre. Girate il vostro film come vi sembra più opportuno. Non è obbligatorio inventare ogni volta nuove forme-pensiero. La ripetizione degli stessi concetti è solo di giovamento.

Utilizzare il Proiettore come un'agenda non è consigliabile. I fini dell'uno e dell'altra sono fondamentalmente diversi. Nell'agenda si fissa un certo ordine del giorno, si pianificano gli incontri e le iniziative. Nel Proiettore non si pianifica nulla, scenario compreso.

In conformità ai principi del Transufing, gli scenari di sviluppo degli eventi non li allestite voi, ma l'intenzione esterna. Non vi è dato sapere come, in quale modo e con quali mezzi verrà realizzato il vostro fine. Il vostro compito è solo quello di girare il vostro film, fissare il quadro in cui tutto è già disegnato, si è avverato. Il Proiettore è un proiettore cinematografico nel senso letterale del termine, e in esso vanno inserite le pellicole desiderate, le forme-pensiero e le diapositive. Nello stesso tempo il Proiettore funziona anche come una sorta di meccano, che vi permette di progettare la vostra singola realtà personale, non gli eventi ma il quadro generale del vostro mondo.

Invece, per la pianificazione degli eventi (di quelli che si possono pianificare), è meglio usare l'agenda.

Questo testo è estratto dal libro "Reality Transurfing - Il Proiettore".
A cura del Giardino dei Libri

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